I Valmadreresi d'oggi sono soliti chiamare Taja Sass l'antica zona "Molinata", situata a pochi passi dalle masserie di S. Tomaso. Il nome deriva dal fatto che un immenso masso erratico ("sass") di "verdone" della Valmalenco fu "tagliato" a scopo industriale da una ditta di marmi, la Ditta Marcila di Lecco.

 

La cava operò dagli ultimi decenni dell'800 sino al 1920-'30; i grossi blocchi di serpentino che ne uscirono furono poi convertiti in gradini, davanzali e monumenti funerari. I grossi blocchi tagliati (gli ultimi dei quali non si sa perché, sono stati lasciati in loco) venivano, come afferma C. Cantù, portati in paese e avviati allo stabilimento Marcila mediante carri trainati da buoi.

Il taglio era effettuato inserendo cunei di legno in fori praticati lungo una linea di debolezza abilmente individuata sulla roccia. I cunei erano bagnati ad intervalli regolari ed il legno, espandendosi, provocava la frattura della linea di debolezza consentendo il distacco di un blocco che doveva essere poi ulteriormente spezzato e lavorato o trasportato a valle. I segni di questa lavorazione sono ancora visibili nei Massi della Molinata, che si incontrano percorrendo il Sentiero delle Vasche.

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